di storia
di Rovereto
Di professione sarto. Coniugato con Camilla Feller. Militarizzato dai tedeschi per il ripristino del ponte ferroviario dei Vodi a Lavis, ripetutamente colpito dai bombardamenti alleati, non si ripresenta al lavoro dopo un breve periodo di malattia.
Arrestato e tradotto nelle carceri di Rovereto per alcuni giorni, divide la cella con un cugino, dell'età di 16 anni, e con un frate cappuccino di Rovereto. Dopo il bombardamento del carcere, è trasferito nel campo di concentramento di Bolzano, insieme ad altri detenuti superstiti. Scampato alla deportazione nei lager oltralpe, è trasferito nel sottocampo di Merano, dove è adibito al lavoro in una sartoria militare.
Dopo la liberazione dei detenuti, ritorna a casa a piedi, un "povero disgraziato pelato, magro e spaventato", al punto che i figli stentano a riconoscerlo.
Muore a Besenello (TN) nel 1974.
[ultimo aggiornamento: marzo 2017]
- Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano, Milano 2005
- Laboratorio di Storia di Rovereto, corrispondenza con la nipote, signora Laura Salamini