Laboratorio di storia di Rovereto
Trentini deportati nel Lager di Bolzano
 
Rossi
Gino
Luogo e data di nascita:
Trento (TN)
25/12/1913
Paternità:
Rodolfo
Maternità:
Masera Augusta
 
Arresto
Luogo e data di arresto:
Trento,
28/11/1944
Luogo di detenzione:
Carcere di Trento (fino al 22 febbraio 1945)
 
Internamento nel campo di Bolzano
Data ingresso nel campo:
22 febbraio 1945
Numero matricola:
9864
Blocco e sottocampo:
Celle Nord, in seguito Lager di Merano
Data rilascio:
4 maggio 1945
 
 
Note

Gino Rossi "Roberti", sarto in Trento, è considerato il vicecomandante nel gruppo condotto da Riccardo Endrizzi "Pedro".
Il gruppo, di ispirazione azionista, faceva capo a Mario Pasi, oltre a Rossi, a lui erano collegati Gino Lubich, Mario Degasperi (il "pittore"), Aldo Merz (operaio alla SLOI), Riccardo Endrizzi, Luigi Nicolodi (operaio alla Caproni), Ferruccio Sandri, Fortunato Pedrolli, Giuseppe Gaddo, Giovanni Parolari, i fratelli Franco e Senio Visentin, Andrea Mascagni.
Andrea Mascagni "Corsi" testimonia: il recapito quotidiano a Trento è quello fin troppo generosamente e temerariamente offerto da Gino Rossi, compagno sarto, che abita davanti alla Cassa di risparmio in via Carducci. Vi fanno capo più o meno tutti, da Bolzano, a Trento, alle valli.
Per la sua attività cospirativa Gino Rossi è arrestato dai tedeschi il 28 novembre 1944 insieme al padre Rodolfo e al fratello Giuseppe di appena 16 anni.
Con lui sono arrestati Mario Pedinelli, Luigi Tazzari, Ivo Perini, Orazio Buselli. Successivamente anche Fortunato Pedrolli, Guido Pincheri, Omero Righetto, i fratelli Franco e Senio Visentin [nota: tutti presenti nei nostri database].
Saranno tutti rinchiusi nel campo di Bolzano dove, come ricorda Giovanni Parolari, Gino Rossi sarà seviziato e torturato a lungo da Misha Seifert e Otto Schlein, ma, aggiunge Andrea Mascagni, Gino (...) che sa moltissime cose, resiste e riesce a dissimulare. Riuscirà a sopravvivere sino alla Liberazione. Gianni Perghem "Lampo", in un'intervista al quotidiano "L'Adige" del 2003, dichiara che il perno della Resistenza trentina fu Gino Rossi, oggi dimenticato.
Il 27 gennaio 2021 il Consiglio dei Ministri ha insignito alla memoria Gino Rossi della "Medaglia d'Onore al merito ai Cittadini Italiani Deportati ed Internati nei Lager Nazisti 1943-1945".

 

 
Fonti

- Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel Lager di Bolzano, Milano 2005
- Antonino Radice, La Resistenza nel Trentino, Rovereto 1960
- Fondazione Museo Storico del Trentino, Commissione Patrioti, pratica n. 932
- Vincenzo Calì (a cura di), Antifascismo eossi resistenza nel Trentino: Testimonianze, Comitato provinciale per il 30° anniversario della Resistenza e della Liberazione, Trento 1978
- Anna Rossi: informazioni fornite dalla figlia Anna, ritrovate nel 2018 in alcuni scritti del padre Gino