Laboratorio di storia di Rovereto
Trentini deportati nei Lager del IIIĀ° Reich
 
Bampi
Adolf
Luogo e data di nascita:
Anterivo/Altrei (BZ)
30/01/1922
Paternità:
Norino
Maternità:
Barcatta Ida
 
Arresto
Luogo e data di arresto:
Fontanefredde/Kaltenbrunnen (BZ)
29/05/1944
Luogo di detenzione:
Bolzano - Bernau am Chiemsee (?)
 
Eventuale transito nel lager di Bolzano
Data arrivo a Bolzano:
Data partenza da Bolzano:
Numero matricola:
 
Deportazione nel Reich
Numero del trasporto:
Data di arrivo:
Lager di prima immatricolazione nel Reich:
Dieburg (Darmstadt)
Numero matricola:
Altri lager di internamento:
Luogo e data liberazione:
Dieburg (Darmstadt)
aprile 1945
Luogo e data Decesso:
 
Note

Contadino. Appartiene ad una famiglia di "Dableiber", cioè di altoatesini non optanti per la Germania e perciò invisi ai nazisti. Chiamato alle armi il 17 gennaio 1942, è ricoverato all'ospedale militare di Bolzano, dal quale viene dimesso il 23 maggio per un periodo di convalescenza di 360 gg. Il 25 maggio 1943 rientra nel suo reparto di stanza a Carrara. Dopo l'8 settembre raggiunge Anterivo, passando per Bassano, Borgo, Passo Manghen, Chiamato alla visita di leva dalle autorità germaniche, Adolf rifiuta di arruolarsi; nell'aprile del 1944 si aggrega ad una formazione partigiana operante in Val Cadino. Nella domanda per il riconoscimento della "qualifica di patriota", Bampi dichiara di essere stato catturato nel corso di un rastrellamento. Secondo Giuseppe Pantozzi, il Bampi si sarebbe invece costituito il 29 maggio alla gendarmeria di Fontanefredde (Kaltenbrunnen), per timore di rappresaglia contro la famiglia e confidando nelle promesse di indulgenza. Deferito al Tribunale speciale dell'Alpenvorland, sarà condannato a 3 anni di reclusione. Il processo si svolge a Bolzano il 24 e 25 luglio 1944, vede coinvolti 16 partigiani fiemmesi e si conclude con 5 condanne a morte e 11 a pene detentive fra 3 e 6 anni. Al processo dichiara di aver optato per l'Italia e che la Germania aveva preso atto, senza obiezioni, della sua opzione; e dunque di non capire perché, cittadino italiano, fosse stato chiamato alle armi dalla Wehrmacht. Insieme ad altri 5 compagni condannati, è deportato in Germania per scontare la pena nel lager di Dieburg, nei pressi di Darmstadt, in condizioni assai dure. Adibito allo sgombero delle macerie a Darmstadt, l'11 settembre 1944 subisce un intenso bombardamento aereo della durata di un'ora e mezza. Liberato dagli alleati, rientra in patria il 25 agosto 1945.

 
Fonti

Fondazione Museo storico del Trentino (Commissione Patrioti n. 553)
Archivio di Stato Trento (Distretto militare - Foglio matricolare 19143)
Giuseppe Pantozzi, Il Minotauro Argentato, Trento 2000
ITS Archives (Doc. No. 70310076#1 Doc. No. 11290478-489)